L’upcycling sembra aver inondato il settore della moda, favorendo l’ingresso di molti brand al tema sostenibile. Abiti vintage, materiali riciclati e stock di magazzino sono solo alcuni tra i protagonisti di questo nuovo racconto di moda eco-friendly.
Come funziona? I designer attingono alla propria creatività dando vita a nuovi capi attraverso un processo di riciclo creativo. Infatti, tramite la rielaborazione di vecchi materiali, che possono essere abiti usati, tessuti di arredamento o scarti, vengono creati vestiti con un nuovo codice stilistico, senza però impattare l’ambiente circostante. Grazie all’aggiunta di accessori, frange o colori diversi i nuovi capi diventano pezzi esclusivi ed unici.
Oltre alle singole capsule collection realizzate da brand affermati per approcciare il tema sostenibile, vi sono marchi che fanno dell’upcycling il proprio core-business. Eccone alcuni, di diverso stile e dimensioni, che adottano questa filosofia:
MODERO STUDIO
Dal latino “moderare”, il brand di upcycling Modero Studio fonda il suo marchio sull’essenza antitesi del fast fashion. Il brand abbraccia l’idea di circolarità donando particolare attenzione a salvaguardare l’ambiente e ricreare una storia partendo dal già usato. Fondato da una giovane designer, il brand viene identificato come genderless e si focalizza sulla ricostruzione di blazer e costumi oversize Made in Italy. Le giacche da uomo con Modero Studio sembrano acquistare una nuova vita e regalare unicità a chi le indossa.
COLLINA STRADA
Collina Strada si affaccia sul mercato nel 2009 e da allora diventa un manifesto per lo sviluppo sostenibile, includendo sempre di più le sfere di protezione ambientale e inclusione sociale. Oltre a tessuti vegani, il brand utilizza anche materiali di scarto e riciclati provenienti da collezioni del passato e collabora con Fondazione no profit OR acquistando chili di t-shirt in un market di seconda mano per poi trasformarle in nuovi abiti dai colori sgargianti e dalle sfumature surreali che evidenziano una visione eccentrica e “coraggiosa”, ma soprattutto sostenibile.
BEHEN
Il brand Béhen rivisita il concetto di upcycling con la volontà di raccontare storie nascoste e realizza, infatti, i capi attraverso l’uso di tessuti antichi come tende, vecchi copriletti, lenzuola e corredi della nonna. La designer Joana Duarte dona un linguaggio contemporaneo a vecchi racconti, creando, ad esempio, corpetti ricamati che richiamano un senso di nostalgia, creando tutti i prodotti Made in Portugal.
RE/DONE
Dalle ricostruzioni di blazer a corpetti con vecchi corredi, anche il denim viene rivoluzionato. Ci pensano Sean Barron e Jamie Mazur a dargli una nuova vita, riassemblando modelli usati di jeans Levi’s anni ’50-’90, ritrovati nei mercati dell’usato, per creare nuovi look attraverso un approccio sostenibile, dalla produzione al packaging. Il risultato è rappresentato da capi unici ed eccezionali caratterizzati da dettagli esclusivi che li rendono irreplicabili.
VERNISSE
Il brand Vernisse, fondato nel 2019, fonda la propria filosofia sul concetto di economia circolare, presentando capi esclusivi in edizione limitata che non seguono le tendenze stagionali, ma premiano la qualità invece che la quantità. Ogni pezzo è creato su misura, utilizzando tessuti vintage, antichi e inutilizzati trovati in antiquari per poter tramandare i capi di generazione in generazione. La collaborazione con piccole aziende a conduzione familiare permette di creare prodotti personalizzati che incarnano il concetto di slow fashion e valorizzano le tecniche sartoriali.
BENNU
Proteggere il futuro attingendo dal passato è la filosofia su cui si basa il brand Bennu, che recupera capi vintage o stock invenduti per reinterpretarli e farli rinascere, proprio come il nome stesso del marchio che deriva dalla mitologia egizia e si identifica come simbolo di una fenice che rinasce dalle proprie ceneri. I capi sono pezzi esclusivi numerati, che attraverso l’aggiunta di frange o altre simili applicazioni, danno vita ad un processo di cambiamento che il cliente può fare suo e divulgare attraverso un blazer alla moda.
HAVRE STUDIO
Fondato nel 2019 tra Copenhagen e Città del Messico, Havre Studio propone modelli vintage, riciclati e riutilizzati, ponendosi come obiettivo quello di garantire capi indossati per anni con una qualità eccellente e di ridurre le emissioni causate dal consumo eccessivo di vestiti. Prolungando il loro ciclo di vita questi capi, che provengono principalmente da Città del Messico, possono garantire esclusività, ma allo stesso tempo design e qualità di prodotto senza danneggiare il pianeta.
Insomma, riutilizzo, riadattamento e riciclo sono parole che sembrano essersi ormai affermate nel settore, portando l’upcycling a diventare una vera e propria tendenza.
Oltre a supportare una filosofia no-waste questo processo permette di creare pezzi unici ed originali, con cui i consumatori si possono differenziare dalla massa.
Se l’arte della customizzazione ha spopolato, sembra che l’upcycling stia diventando il suo erede!
di Giorgia Dallasio
06 Maggio 2022