Oggi parliamo della Direzione Creativa che abbiamo visto all’interno dello schema organizzativo di un’azienda di moda e che vi riportiamo qui di seguito.
Si tratta di quel comparto che comprende una serie di figure che stabiliscono l’identità visiva e lo stile di un brand, cioè:
- Head designer
- Senior designer e junior designer
- Assistant design
Se desideri lavorare come stilista questo settore è “la tua destinazione”, inizierai come junior per poi diventare senior e magari diventare il leader dell’ufficio stile.
Il vertice di questo ufficio è il Direttore Creativo che deve necessariamente essere carismatico affinchè gli sia riconosciuta una leadership.

Non sempre avviene, ma solo l’head designer di successo diventa anche “personaggio” .
Questo significa che egli si mostra in pubblico, ma al tempo stesso possiede una buona capacità comunicativa sia esterna che interna e quindi sa briffare l’intero team affinchè la collezione generata sia perfettamente coerente e ogni sua parte costituisca un tassello di un unico grande mosaico.
Miuccia Prada, Giorgio Armani, Alessando Michele, Tom Ford, Denma Gvasalia, Riccardo Tisci sono esempi eclatanti di forti personalità (seppur molto differenti nelle modalità di apparire e di comunicare la loro idea di stile).
In definitiva possiamo affermare che questa posizione ambitissima, rappresenta il punto di riferimento dell’ufficio stile, cioè la mente che crea la collezione e la idealizza in tutti i suoi aspetti, indicando le direzioni sulle quali si devono muovere i differenti designer.

Gli stilisti o designer che compongono il team e dipendono dall’Head Designer possono essere Senior o Junior in base all’esperienza accumulata in anni di lavoro.
Il numero dei designer dipende dalla struttura della collezione o dal numero di collezioni che possono essere più o meno articolate (uomo, donna, bambino, abbigliamento, accessori ecc.). Tutti rispondono all’Head Designer, ma al tempo stesso sono responsabili di un comparto o talvolta, quando la collezione è particolarmente articolata, anche di una singola merceologia (la camiceria, la maglieria, il jersey…).
Siccome l’obiettivo della Direzione Creativa è quello di sviluppare una collezione da offrire ai propri clienti con successo, occorre che la creatività interna sia supportata e agevolata anche da figure che non sono sempre aziendali, ma che possono anche lavorare autonomamente come collaboratori indipendenti. Si tratta degli art director, degli stylist, dei fotografi, dei graphic designer e dei copywriter.
Man mano che analizzeremo le diversi professioni avremo modo di capire il supporto e l’importanza di questi collaboratori.

La terza categoria di professionisti che lavorano nell’ufficio stile è composta dagli Assistant Designer che sviluppano un’attività di supporto, non particolarmente creativa, ma maggiormente operativa e sicuramente caratterizzata dal rispetto dei tempi e da una serie di condizioni imposte dall’ufficio prodotto e dal merchandiser.
Visitano insieme agli stilisti fiere di settore, analizzano le tendenze, partecipano ai meeting dell’ufficio stile, compongono il moodboard della collezione e ispirandosi a questo trovano soluzioni alternative a quelle prospettate dai designer qualora queste non siano realizzabili.

Vedremo nel dettaglio queste figure e con esse anche quelle che, come abbiamo già affermato, possono essere esterne o legate ad altri comparti (ad esempio alla comunicazione) e che interpretano la collezione in momenti successivi (pensiamo ad esempio allo stylist che lavora per sfilate, lookbook, campagne stampa, ecc e che crea uno stile, personalizzando e puntando ad una valorizzazione dei capi e del brand).
di Stefano Sacchi
12 Maggio 2022