BRAND NEW – MUST SEE EMERGING BRANDS: PRIMO ATTO

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Primo Atto nasce nel 2021 da un’idea di Irene Petta e Cristina Ferretti, che desideravano dare vita a una borsa del design minimal, unico nel suo genere e che fosse senza tempo. «Avevamo in mente il design ben preciso di una borsa, da qui nasce la nostra avventura. Poi, ci siamo anche messe a pensare a un nome che potesse essere adatto al nostro brand e al concetto che volevamo esprimere tramite il prodotto» spiega Petta.

«Volevamo un nome italiano, che non fosse semplicemente un gioco di parole o l’insieme dei nostri nomi ma una parola d’impatto che esprimesse l’idea del made in Italy, dell’arte, dell’artigianato e allo stesso tempo anche qualcosa di molto personale per noi, quindi la nostra prima esperienza, la nostra entrata in scena, per così dire», prosegue. «Certo, siamo a tutti gli effetti uno small business. Ci occupiamo praticamente di tutto, curiamo personalmente ogni dettaglio, dal packaging al calendario editoriale per i social. Le nostre camere sono diventate dei veri e propri magazzini! È una cosa che ci da molta soddisfazione e ci mette costantemente alla prova anche a livello creativo». 

Ex colleghe universitarie, con un percorso nell’ambito della comunicazione e del marketing di moda alle spalle, Petta e Ferretti sentono la necessità di dare vita ad un’idea creativa e fondano una piccola impresa, Primo Atto. «Per quanto riguarda la realizzazione in senso materiale e manuale ci siamo volute affidare a qualcuno che avesse un’esperienza specifica,» spiega Petto «mentre per tutto ciò che riguarda la gestione e la realizzazione dei contenuti, della comunicazione in generale, ce ne occupiamo noi».

Essenziale, geometrica nelle sue linee squadrate, quasi concettuale; così nasce la Prima, una borsa che incarna appieno la filosofia dietro al brand. E infatti, come ci racconta Petta, «la nostra filosofia scaturisce dall’incontro e dall’equilibrio tra un’attenzione di tipo estetico e l’idea di slow fashion.» E continua, «Diamo molta importanza all’aspetto visual ma allo stesso tempo ai nostri principi dal punto di vista produttivo, che rispettano un’etica no waste, che valorizza l’unicità di ogni pezzo». Per quanto riguarda il nome del modello, spiega «volevamo che avesse una continuità simbolica con il nome del brand. Non solo è effettivamente il primo modello di borse a cui speriamo seguiranno altri… ma è anche la prima volta che viene presentata al pubblico, come una prima a teatro» – ricollegandosi per altro a un patrimonio culturale tipicamente italiano. 

Le borse infatti non solo sono interamente fatte a mano ma vengono prodotte in quantità proporzionali alle richieste, secondo un modello di business on-demand, molto comune all’approccio slow fashion. «Lo stile e i singoli componenti della borsa sono stati pensati per ottenere un accessorio che non passa mai di moda, capace di essere vissuto e sfruttato per lungo tempo», conclude Petta.

Alla domanda relativa al processo produttivo dietro una borsa Primo Atto, Petta racconta; «Abbiamo dovuto fare diversi prototipi per trovare il tipo di pelle ideale così come il legno per la struttura interna, in modo che fosse rigido al punto giusto senza essere pesante. Il meccanismo di chiusura ha richiesto diversi tentativi perché essendo invisibile funziona tramite un sistema magnetico.» Dal punto dei vista dei fornitori invece, «attualmente stiamo collaborando con un artigiano nella parte nord di Roma, così come il fornitore da cui prendiamo le pelli. In generale noi abbiamo scelto fornitori e produttori che fossero tutti su Roma proprio per seguire da vicino il processo di creazione dall’inizio alla fine. Dal legno, ai piedini e le fibbie… siamo noi che andiamo a cercare pezzo per pezzo per po affidarci alle mani esperte di un artigiano che è specializzato proprio in articoli di pelletteria».

Ma quale la direzione di Primo Atto nei prossimi mesi? Le idee delle founder sono chiare: «La priorità sarà quella di farci conoscere: essendo agli inizi ci sono molte cose in programma, ancora da realizzare. Primo fra tutti l’apertura di una pagina web ufficiale in modo da rendere più agevole l’acquisto online. Abbiamo in mente di far uscire altri modelli per i quali verranno studiate delle cartelle colore apposite, probabilmente per settembre». Un’anticipazione che hanno concesso? «Il concept rimarrà fedele a quello de la Prima ma dalle dimensioni più piccoline» svelano.

Petta e Ferretti si dichiarano anche ottimiste circa la risposta del mercato e del settore moda in futuro: «Siamo molto ottimiste nei confronti della nuova generazione di compratori» commentano, sottolineando che sono proprio loro che dettano le sorti e i trend del settore moda. «Secondo noi l’esigenza culturale di fare scelte responsabili, inclusive e qualitative farà da linea guida per gran parte delle aziende di moda. Ci saranno sicuramente delle eccezioni sia a livelli bassi che alti del settore, ma la tendenza generale è di prediligere dei prodotti che abbiano un alto valore etico/stilistico capace di perdurare nel tempo».

Primo Atto sembra davvero iniziare la sua avventura nel mondo della moda con il piede giusto: una borsa super cool e dal design fresco, un approccio sostenibile e un’estetica coerente e che convince. We like it!

 

 

 

di Maria Bellotto
24 maggio 2022

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